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lunedì 3 giugno 2013

Riflessioni #4: le Coppie

Uscire insieme da giovani e’ un comportamento illogico, ero tentato di dire che “io sinceramente non capisco chi esce da giovane” ma visto il precedente post non l’ho fatto e mi sono anche detto che li capisco benissimo, un ragazzo e una ragazza che passano del tempo insieme baciandosi e dopo un po’ avendo dolci rapporti sessuali, lo fanno per il piacere dello stare insieme, per le endorfine, perche’ si piacciono, ma il problema e’ che in realta’ lo sanno bene che finira’. O non lo sanno, tentano di non saperlo, ma in fondo e’ molto difficile non saperlo, e’ una verita’ dismessa, una bugia (ci amiamo) che nasconde una consapevolezza (non lo facciamo che per noi stessi) che giunge alla naturale conclusione (quando saremo soddisfatti ci stancheremo, e una volta stanchi ci lasceremo). Ecco, io non riesco a vivere cosi, come si fa a vivere cosi’? Anche io desidero stare insieme a qualcuno, molto, ma non riesco ad attribuire alla relazione amorosa un valore valido se in fondo poi finisce, mi piacerebbe molto essere quel tipo di persona che si rende conto di cio’ e con un libertino fatalismo ci prova lo stesso, magari adducendo anche la scusa perbene che serve per fare esperienza, ma ho capito che non lo sono; se prima pensavo che dovevo dare ad un partner un ideale di futuro in modo da illuderci entrambi a sufficienza, adesso mi rendo conto che come prima cosa io non voglio illudermi, e soprattutto che sono io a dover sentire quel senso di futuro, non il mio partner - non sono nella sua testa, una volta pensavo di essere nella testa di tutti, ora non piu’, meglio, anche se mi piaceva. E quel che e’ peggiore e’ che io questo bisogno lo conosco e non mi piace, perche’ va contro tutti i miei principi, anche estetici: e’ un bisogno reazionario, quello della monogamia, quello della stabilita’, e l’istinto contro il quale combatto ogni giorno, eppure si ripresenta con costanza in come agisco, nel mio subconscio, nei miei blocchi che sono reali e non lo sono, sono composti di sovrastrutture moraliste e non sono pero’ considerati intimamente sbagliati, ne’ da me ne’ dagli altri, almeno in linea di principio. Mi viene da pensare ad un altro grande reazionario, Nanni Moretti, quando in “Bianca” lui le dice, a Bianca, che non possono stare insieme, perche’ poi si lasceranno, come tutte le coppie che il protagonista Michele conosce, monitora e “stalka”, e mi identifico moltissimo in questo, in questa sua miseria, lo dice quasi piangendo, Michele, e lo sai che in quel momento, ma solo in quel momento, sarebbe da ammazzarsi. E invece no, si vive, e si diventa come Niccolo’ Contessa, aka I Cani, che fa una canzone come Le Coppie, mettendoci anche una canzoncina pop con la tastierina pop che piace ai tipi pop che non capiscono quanto poco pop la situazione sia.

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