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lunedì 13 maggio 2013

Eufemismi coccodrilli comuni luoghi


Guardate, non lo so se questa cosa debba valere per tutti, pero’ vale per me.
Quando saro’ morto, non dite che sono
a) scomparso. Io non scompaio, se io scompaio andate a Chi L’Ha Visto, anzi non andateci perche’ quella trasmissione fa schifo.
b) spento. Io non mi spengo, non sono una lampadina, non sono un forno a microonde. Anche se l’espressione “si e’ fulminato” potrebbe pure suonare carina.
c) dipartito. Io non diparto, se diparto mi serve un biglietto di sola andata per Marte; che non sarebbe tanto male non fosse che in fondo mi piace la Terra.

Dite che sono morto. Oppure, se proprio volete usare un eufemismo, usatelo fantasioso: mi sono liquefatto, ho iniziato a decompormi, mi sono trapiantato, ho traslocato nella non-realta’ umana, sto contribuendo al nutrimento degli arbusti, sono stato biodegradato, ecc. Ripensandoci, forse e’ meglio se dite che sono morto.

lunedì 6 maggio 2013

Riflessioni #3: se la vittoria e' universale

Mi sono sempre chiesto come fosse una vita senza sbagli. Una vita dove non fai mai la cosa sbagliata, azzecchi sempre, e non c’e’ la benche’ minima possibilita’ di sbagliare perche’ il tuo cervello funziona cosi’ bene, e’ cosi’ diplomatico che non te la permette no una cosa del genere. Dove ogni mossa e’ quella giusta, dove ogni disobbedienza e’ fatta con garbo e ogni autolesionismo e’ calcolato in modo da non creare dolore ma solo evitare il conflitto, un gioco preciso di specchi che calcoli ogni tuo movimento dall’interno e dall’esterno. E ancora; una vita dove anche se sbagli, non sia peccato, non sia qualcosa di imperdonabile, non sia qualcosa che tu stesso non puoi accettare come passata, ma anzi che sia invece facile da metabolizzare e controreagire. Ovviamente tutto cio’ non sarebbe bello, sarebbe in qualche modo orripilante, sarebbe quasi una specie di nazismo autoimposto dell’anima - se poi l’anima esista, e’ tutta una roba da vedere, ma chiamiamola anima per comodita’ e tanto per diventare un po’ piu’ stupidi mescolando i significati. Eppure, dopo tutta una corta vita passata a sbagliare, a mangiarmi le mani, le unghie, e le gambe del tavolo, vi assicuro che lo stile di vita di chi sbaglia e’ altrettanto orribile; e’ anche bellissimo, per chi ama l’arte, la bellezza e la malinconia e’ bello come un gatto acquattato pronto a balzare e a morderti al collo e ai testicoli. Fa gran bei pensieri, ma si vive incredibilmente male, e si vive come vivono tutti gli altri, male, ma con la consapevolezza che forse, in fondo, si potrebbe vincere, e non lo si sta facendo per fare dell’arte, per creare un personaggio che come un novello Pierrot se ne vada in giro ad urlare la nostra verita’ come qualcosa di cui il nostro Ego possa persino andare fiero. E quasi quasi, a me vien voglia di fare le cose giuste, e magari vendicarmi un po’, divertirmi un po’ con magnanimita’ da imperatore romano del secondo secolo, e poi magari usare un po’ di saggezza e trovarmi finalmente Bilancia, che, se non per una certa ironia cosmica. perche’ sia il mio segno zodiacale non l’ho mai capito.

giovedì 2 maggio 2013

Bugie noiose.

Ci sono tantissime cose noiose al giorno d’oggi, ed e’ terribile che nessuno se ne renda conto. Ovviamente non sono palesemente noiose, ci mancherebbe, e neanche universalmente noiose, poiche’ se lo fossero, sia palesemente che universalmente, non ci si metterebbe molto ad etichettarle come noiose. Quindi diciamo che ci sono tantissime cose che a me vengono a noia, e che io desidero condividere il mio punto di vista con voi, ritenendolo difatti un punto di vista condivisibile. Una cosa che trovo noiosissima, ci pensavo oggi, sono i bugiardi. No, sul serio. Nel nostro immaginario di solito c’e’ spazio per l’elegante affabulattore, il ladro gentiluomo che con il suo savoir-faire riesce ad orchestrare una truffa o a sventare, nel caso di James Bond (che non e’ ladro, ma ci piace per lo stesso motivo), un complotto internazionale e ad uscirsene, perche’ no, anche con una bella gnocca. Ma, a parte questo archetipo, che cos’e’ il bugiardo? Solitamente e’ una persona vile, viscida e pero’ abbastanza intelligente da sapere di esserlo, quindi anche considerevolmente triste. Bugiardi classici sono i mariti che tradiscono le mogli, oppure i single a caccia. Il comune denominatore dei bugiardi e’ che, contrariamente a quello che diceva - con spirito di satira alternato a constatazione estetica - Oscar Wilde nella Decadenza della Menzogna, le loro bugie non sono incredibili castelli in aria capaci pero’ di affascinare l’interlocutore, ma hanno la caratteristica di dover essere credibili, e percio’ noiose. Noiose per chi le ascolta, sia che sia al corrente del fatto che l’altro stia mentendo, poiche’ in tal caso e’ tutta solo una sfilza di parole vuote, che che non lo sia, poiche’ in questo caso c’e’ da lamentarsi dell’ovvia mancanza di particolari, dovuta alla mancanza di tempo e minuzia per inventarne, e del tipico tono monocorde; e noiose per chi le dice, che si deve sottoporre a salti mortali senza adrenalina (e, se ci togliessero l’adrenalina, le montagne russe risulterebbero solo un treno al contrario) che conducono solo allo stress, amplificato anche dal fatto, ancora piu’ noioso, di dover mantenere la bugia per un lungo periodo di tempo, dovendosi anche ricordare di applicare una certa coerenza.
Insomma, promemoria per chiunque: non mentite. Perche’ poi e’ noioso. E’ noioso dovervi sgamare, e’ noioso starvi a sentire, e’ noioso per voi farlo. Se invece mentite in modo memorabile, e so che siete in pochi: perche’ lo fate? E’ un peccato dover dedicare le vostre doti ad un’attivita’ cosi’ mediocre. Avete un futuro. Posti per voi sono aperti nel mondo dello spettacolo, nell’informazione, nella politica, nella cultura e nella malavita organizzata.