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mercoledì 11 settembre 2013

Succede spesso

Entro in un bar. Voglio chiedere se possono darmi un euro e dieci centesimi, per comprare il biglietto sull'autobus. Entro e dico subito buongiorno. Apro il portafogli e prendo 20 euro. Venti euro sono troppi, penso. Questo pensiero mi rende impacciato.

"M-mi cambia... dieci centesimi no ce un euro e dieci... peffeerr biglietto suautobus?"

Questo mi esce dalla bocca. Succede, quando si è impacciato. Per fortuna la ragazza bionda dietro al bancone capisce, e mi fa: "Noi vendiamo anche i biglietti", mi fa, con sorriso di solidarietà e accento straniero. Sarà perché pensa che anch'io sia straniero? Fortuna che ha capito, comunque. Fortuna che la gente capisce.
"Okay, mldia", faccio io, "uno", mi arrampico sul portafogli per prendere 10 centesimi che facilitino il calcolo alla ragazza. Nel frattempo vedo il bus, fuori dal bar, e mi giro repentino verso la cassiera, uno sguardo rapace. Mi da il biglietto, lo infilo nel portafoglio. Muovo le mani in una maniera incomprensibile, a coppa, ma agitando le dita, per indicare fretta. Ho gli occhi blu spalancati, i capelli sugli occhi, gli occhi pazzi. Ecco i soldi. Esco fuori. Corro. Per fortuna l'ho preso. 

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